Che cos’è Luminanza?
Luminanza è un reattore per la drammaturgia contemporanea svizzera di lingua italiana. Anno formativo, piattaforma di incontri e workshop in contatto con realtà svizzere e internazionali, possibilità di scoperta e approfondimento della scrittura drammaturgica, Luminanza è uno spazio di confronto, crescita e invenzione per giovani drammaturghe e drammaturghi residenti in Svizzera italiana.
L’ideazione e il coordinamento di Luminanza è di Alan Alpenfelt. Il tutoraggio, la pedagogia e il co-coordinamento è di Matteo Luoni.
Nei tre anni di attività (2020-2023), Luminanza ha formato 17 giovani autori e autrici svizzeri di lingua italiana (10 autrici e 7 autori).
La traduzione con la Civica Scuola Altiero Spinelli
Al centro del progetto c’è il tema della traduzione: per favorire la diffusione dei testi anche oltralpe, nella Svizzera tedesca, francese e in Europa, per tutti e tre gli anni, Luminanza ha provveduto a tradurre in tedesco e francese i testi degli autori e delle autrici formate. I testi 2023, in italiano e tradotti, saranno disponibili all’indirizzo: https://luminanza.ch/Testi (Già disponibili i testi 2021 e 2022.)
Nel 2023, a questo progetto di ampio respiro, ha aderito anche la Civica Scuola Altiero Spinelli grazie all'esperienza di stage di due studentesse del corso biennale in Traduzione, Sara Cattabeni e Pauline Chevallet.
A loro si sono unite Melanie Schmidt, dall’Università Johannes Gutenberg di Magonza, Elsa Cailletaud, laureanda dell’Università di Ginevra ed Elodie Ruhier, già traduttrice nel 2022 per Luminanza.
Le stagiste sono state seguite da due tutor di lingua, Sarah Hoffstetter per il tedesco e Josephine Bohr per il francese. Josephine è stata traduttrice per Luminanza nel 2021, ha fatto parte del corso di drammaturgia nel 2022 ed è un ex-allieva della Civica Scuola Spinelli.
Pauline Chevallet ha tradotto in francese
LA SCUOLA TICINESE di Lea Ferrari
FORTUNA di Elisabeth Sassi
Sara Cattabeni ha tradotto in tedesco
ECDISI di Branislava Trifkovic
CATE di Chiara Gallo
L'evento al FIT - Festival Internazionale del Teatro
Dopo le edizioni 2021 e 2022, Luminanza, l'8 ottobre 2023 è tornato allo Spazio Foce di Lugano all’interno del FIT, Festival Internazionale del Teatro, con la sua terza edizione, presentando i testi inediti di 4 nuove drammaturghe della Svizzera italiana: Elisabeth Sassi, Chiara Gallo, Lea Ferrari e Branislava Trifkovic.
Due traslochi e quattro persone di generazioni e provenienze differenti, tra Occidente ed Estremo Oriente, sono al centro del dramma familiare di Elisabeth Sassi.
Santa Caterina da Siena e le peripezie della sua vocazione sono l’occasione per l’autrice-attrice Chiara Gallo di misurarsi con un altro modo di essere giovani.
L. ha fatto la storia dell’architettura, mentre la Storia sta volgendo altrove, nell’epica politica a tinte svizzere, di Lea Ferrari.
Bogdan Bogdanovic ha una pescheria, ma ha anche un problema con i pesci: una storia padre-figlia, dalla Ex Jugoslavia alla Svizzera, tra realtà e fantasia, per Branislava Trifkovic.
I testi sono stati letti, in estratto, da 4 magnifici attori e attrici: Igor Horvat, Valeria Perdonò, Alice Redini, Sebastian Luque Herrera.
L’evento è stato preceduto, la mattina, da una tavola rotonda con alcune delle traduttrici, le autrici, Florence Widmer, della Casa di Traduzione Looren e Francesca Garolla, autrice.
Sara Cattabeni e Pauline Chevallet: il punto di vista delle traduttrici
Mi racconti la tua esperienza di stage?
S: "Durante lo stage presso Luminanza ho tradotto dall’italiano al tedesco due script teatrali di due delle quattro “luminanti” di quest’anno, Chiara Gallo per CATE e Branislava Trifcović per ECDISI. Oltre alla mera traduzione vi è stato un lavoro successivo di confronto e revisione con la revisora Sarah Hofstetter".
P: "Questa esperienza di stage è stata il mio primo passo verso la traduzione. Il corso è iniziato con una chiamata a tutti i drammaturghi, agli organizzatori dell'evento, ai tutor di revisione e a noi traduttori. In questa occasione abbiamo potuto conoscere le opere drammaturgiche che avremmo tradotto, il concetto dell'evento e l'intero team. Abbiamo tradotto i testi in poco più di due mesi. Durante questo periodo, abbiamo avuto l'opportunità e la possibilità di chiedere revisioni con tutor bilingue che ci hanno guidato e aiutato durante il lavoro di traduzione".
Com'è stato tradurre un testo per il teatro? Quali sono le difficoltà?
S: "Tradurre un testo di teatro è stata una vera sfida rispetto al riuscire a trasmettere in un’altra lingua (e con lingua si intende tutto il mondo culturale che la accompagna) il medesimo messaggio che l’autrice voleva mandare con la sua opera. Nel corso del lavoro ho affrontato diverse difficoltà rispetto, innanzitutto, alla caratteristica principale della lingua tedesca ovvero la “schiettezza” delle frasi, riuscire a cogliere il significato delle frasi italiane, una lingua più prolissa rispetto a quella tedesca, e “semplificarle” a tal punto da renderle dirette e chiare a spettatori e spettatrici. Ulteriore sfida, molto motivante, è stata l’uso di giochi di parole che chiaramente non potevano essere tradotti letteralmente. Per questo dico che è stata motivante, perché in questi casi viene coinvolto il proprio estro creativo, la propria acutezza nel rendersi conto di tale gioco e trovare una soluzione in un’altra lingua, con altre parole, che trasmetta la stessa energia dell’originale.
Durante questo percorso sono stata affiancata alla revisora Sarah Hofstetter, con cui mi sono confrontata nel momento di revisione e che mi ha aiutato molto nel migliorare la prima stesura traduttiva. Inoltre ho avuto la possibilità di avere un contatto diretto con le autrici Chiara e Branislava, con cui ho avuto dialoghi aperti rispetto a scelte traduttive e stilistiche che mi hanno aiutato nel processo traduttivo. Sono state degli aiuti preziosi sia dal punto di vista lavorativo che da quello umano, dei momenti di confronto e di scambio molto importanti per riuscire al meglio nella resa delle loro opere".
P: "Tradurre il teatro è stata una vera sfida. Ho dovuto impiegare molto tempo per orientarmi nel testo. Nell'ambito del corso, mi sono trovata a tradurre due testi radicalmente opposti, il che mi ha dato l'opportunità di fare molta ricerca. Il primo era scritto in uno stile molto sostenuto e si basava sul 1900, mentre lo stile del secondo era molto contemporaneo e attuale, quindi le abitudini che avevo acquisito sul primo dovevano essere completamente dimenticate per il secondo. Ciò che mi ha aiutato di più sono state le mie esperienze personali (soprattutto per il secondo testo) e le revisioni dei tutor per chiarire alcuni punti.
Lavorare in team (anche se a distanza) mi ha permesso di confrontarmi con una moltitudine di idee e opinioni anche su uno stesso argomento, incoraggiandomi verso maggiori approfondimenti e riflessioni. Infine ho trovato molto interessante e stimolante il dialogo aperto con le autrici: le domande ci hanno aiutato a capire meglio i testi per sapere come approcciarli e hanno permesso alle autrici di spiegare in modo più dettagliato le intenzioni alla base della loro scrittura".
Cosa hai imparato da questa esperienza?
S: "Grazie a questa esperienza ho imparato a fare affidamento sulle competenze e conoscenze acquisite durante questi anni di insegnamenti presso la Civica, ho imparato a credere in me stessa e nelle mie abilità traduttive, ho imparato l’importanza del dialogo con l’autore o autrice dell’opera e il valore aggiunto del lavoro in team.
Tradurre testi di teatro per me significa riportare in un’altra lingua e cultura la personalità, la singolarità del testo originale. Significa riuscire a trasmettere il medesimo messaggio che l’autore o l’autrice vuole mandare, benché con parole diverse. Significa riuscire a trasmettere le varie sfaccettature che rendono quell’opera unica. È un compito non semplice ma dà tanta soddisfazione. Grazie a Luminanza ho potuto confrontarmi con la traduzione teatrale verso il tedesco. È stata una bella sfida tanto per la tipologia dei testi quanto per la lingua e la cultura verso cui ho tradotto. È stata un’esperienza di crescita linguistica e personale grazie alla collaborazione con le autrici Chiara Gallo per CATE e Branislava Trifković per Ecdisi e la revisora Sarah Hofstetter".
P: "Questa prima esperienza nella traduzione, mi ha permesso di comprendere la complessità della professione di traduttrice, ma anche la passione che si sviluppa con il progredire della scrittura. Infatti, questo stage mi ha fatto capire che il lavoro del traduttore non consiste semplicemente nel tradurre un testo dalla lingua A alla lingua B. Questo ruolo richiede un enorme coinvolgimento, sia nella comprensione del testo di partenza che nella sua traduzione. Non basta tradurre letteralmente senza interrogarsi sul significato o sul contesto; bisogna immergersi nei personaggi, nella storia e nelle intenzioni dell'autore, che in precedenza ha riflettuto attentamente su ogni parola utilizzata".
Mi racconti la giornata evento al Fit dell'8 ottobre?
S: "La giornata evento al Fit dell’8 ottobre si è aperta con una tavola rotonda sul tema della traduzione teatrale-drammaturgica in Svizzera e nelle regioni italiane limitrofe in quanto la Svizzera vanta ben 4 lingue nazionali. Si è parlato delle difficoltà traduttive riscontrate nelle traduzioni delle opere in questione, delle varie possibilità lavorative in questo settore e in Svizzera grazie alla presenza di Florence Widmer di Casa Looren, una realtà traduttiva svizzera. A questo momento di scambio è seguita la lettura da parte di attori e attrici di estratti delle quattro opere".
P: "L'evento è stato diviso in due parti. In primo luogo, la mattinata è stata incentrata sul principio della tavola rotonda, durante la quale erano presenti i principali attori dell'evento, ovvero gli organizzatori e i responsabili di Luminanza, le autrici, i tutor e i traduttori, accompagnati da vari relatori. L'obiettivo della tavola rotonda era quello di discutere e confrontarsi su una serie di temi di attualità, come ad esempio, il lavoro della traduzione oggi, il suo funzionamento e il concetto stesso di traduzione e come si è evoluto nel tempo. Si è parlato anche di traduzione automatica e intelligenza artificiale.
Il pomeriggio è stato poi dedicato alla lettura in italiano di diverse opere teatrali. Queste sono state lette e interpretate da attori, che le hanno fatte rivivere. L'evento è stato un'occasione per incontrare persone di diverse culture, professioni e, soprattutto, provenienze. Questo mix di esperienze e conoscenze è stato molto istruttivo e mi ha permesso di dialogare confrontarmi con mondi diversi".