Su Rai3 alle h. 1.15 e 3.15 (sì del mattino!) grande appuntamento con due tra i più interessanti autori asiatici contemporanei.
Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti di Apichatpong Weerasethakul, Palma d’Oro a Cannes 2010. Un film visionario che parla di vita e di morte, ispirato ad un libro scritto da un monaco buddista, in cui lo zio Boonmee, giunto alla fine della sua esistenza, incontra le reincarnazioni dei suoi cari in una foresta, terra di confine al nord della Thailandia.
Stray Dogs di Tsai Ming-liang, Gran premio della Giuria a Venezia70. Un racconto lucido e disperato di vite ai margini nella città di Taipei. In questa megalopoli vorace gli ultimi si sforzano di sopravvivere, come – appunto – cani randagi.
Nel catalogo di Raiplay, due pezzi da novanta, ospiti affezionati e amici del Festival: Abderrahmane Sissako e Andrea Segre.
Timbuktu di Abderrahmane Sissako, film candidato all’Oscar per il miglior Film Straniero nel 2015. L’opera del maestro del cinema africano è un dramma sottile, poetico ed evocativo che approfondisce il tema dell’integralismo islamico. Tra i protagonisti un’intensa Fatoumata Diawara.
La prima neve di Andrea Segre, è la seconda opera del regista, candidato ai Nastri d’Argento 2013, che continua a raccontarci le sfumature della migrazione nel nostro paese. Protagonista è Dani che, fuggito dal Togo e dalla feroce Libia, vuole raggiungere Parigi, ma si ritrova in Trentino. Proprio qui, in attesa della prima neve, imparerà nuovamente ad amare.
Su Chili, le opere di due maestri indiscussi da Senegal e India.
La trilogia di Apu di Satyajit Ray, regista, sceneggiatore, compositore bengalese, che la realizza tra il 1955 e il 1959. Tre film, in pieno stile neorealista, tratti dai romanzi di Bibhutibhushan Bandopadhyay: Il lamento sul sentiero, Aparajito e Il mondo di Apu.
Moolaadé di Sembène Ousmane (film del catalogo COEmedia Distribuzione Cinema) che approfondisce il delicato tema della mutilazione genitale femminile e racconta di un’Africa che si confronta coraggiosamente con il cambiamento.
A disposizione anche titoli recenti di due registe, che hanno avuto molto successo a livello internazionale: Appena apro gli occhi opera prima di Leyla Bouzid, figlia del maestro Nouri Bouzid, presentato al FESCAAAL 2016 e Cafarnao dell’attrice e regista libanese Nadine Labaki. Un lungo flashback che fa immergere lo spettatore nella difficilissima vita piena di rabbia di Zaim, dodicenne di Beirut che ha deciso di ribellarsi alla sua triste sorte.