Progetti

PROGETTI DIDATTICI

South of Imagination

Progetto finalizzato alla creazione di una nuova Scuola delle Arti a Matera

Il progetto ha coinvolto due studenti del corso in Traduzione letteraria

Cos'è South of Imagination

South of Imagination è un progetto dell’artista Valerio Rocco Orlando, a cura di Raffaella Frascarelli, finalizzato alla creazione di una nuova Scuola delle Arti a Matera.

Una piattaforma digitale educativa unisce diverse comunità grazie a esperienze laboratoriali condivise, online e in presenza, mobilitando spazi multidisciplinari istituiti da artisti internazionali in territori decentralizzati. La dimensione processuale della ricerca attinge ai saperi non convenzionali dei quali le demo-diversità del Sud si fanno portatrici, e converge nella produzione di una videoinstallazione multicanale destinata alle collezioni del Museo del Novecento di Milano, grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council (2020).

Dichiara Valerio Rocco Orlando: "Il confronto con studenti di origini e background differenti ha l’obiettivo di consolidare il processo di fondazione di una nuova Scuola a Matera, che ho concepito come un’opera d’arte pubblica all’interno dei Sassi dichiarati nel 1993 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La dimensione laboratoriale che caratterizza questo processo si sostanzia attraverso la formazione degli studenti che partecipano con le proprie idee, esperienze e visioni alla realizzazione del progetto. In questo senso la collaborazione con la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli è fondamentale perché va a inserirsi in una rete di relazioni con accademie, università e centri di ricerca internazionali".

Il lavoro dei nostri studenti

Maria Chiara Sangalli e Martino Gandi, studenti del corso in Traduzione (ind. letterario), durante un'esperienza di stage, hanno avuto l'opportunità di partecipare alla realizzazione di questo grande progetto innovativo sul fronte educativo e artistico. Maria Chiara e Martino si sono immersi nella traduzione sia verso l’italiano che verso l’inglese di testi di vario tipo - da conversazioni, reportage, articoli ad altri tipi di scritti - oltre ad aver sottotitolato brevi video e revisionato la piattaforma digitale e la pagina Instagram dedicate al progetto in entrambe le lingue.
Un'esperienza viva e intensa che ha permesso loro di applicare gli strumenti della traduzione - con uno sguardo diverso- al mondo dell'arte, della pedagogia e delle identità culturali.

Maria Chiara e Martino ci hanno raccontano della loro esperienza in una breve intervista.

Come si è svolto il vostro stage? Che attività avete svolto?

"Da maggio a dicembre 2021 abbiamo creato sottotitoli (IT-EN), tradotto (IT-EN/EN-IT) e rivisto testi per la piattaforma educativa digitale South of Imagination, un progetto dell’artista Valerio Rocco Orlando. Lo stage si è svolto a distanza. Tuttavia non sono mancati i momenti di incontro e confronto, sia con il compagn* di corso e collega durante lo stage, che con Matteo Canetta, editor del progetto, e Valerio Rocco Orlando, mente creatrice di South of Imagination".

Cosa portate con voi da questa esperienza?

Maria Chiara: "Lo stage è stato interessante per tre motivi: per la varietà dei testi affrontati; per via del lavoro svolto con Martino, dal quale ho imparato davvero molto; per i rapporti che ho costruito durante l’esperienza. Infine, il progetto di Valerio mi ha davvero affascinata: mi appassionano l’arte, le culture e l’educazione – South of Imagination raccoglie tutto questo e lo incornicia in bellissime parole, foto e video installazioni".

Martino: "Entrare nel vivo di un mondo che prima non conoscevo così a fondo come quello dell’arte e in particolare del suo insegnamento e poter approfondire esperienze innovative e interessanti come quelle che Valerio porta avanti da anni è stato sicuramente l’aspetto più significativo dello stage. Inoltre, lavorare in sinergia con Chiara e sotto l’attenta supervisione di Matteo e Valerio mi ha insegnato molto dal punto di vista pratico, fornendomi attrezzi nuovi da tenere sempre a portata di mano nella mia «cassetta del traduttore»”.

Un momento che vi è rimasto impresso?

Maria Chiara: "Una volta concluso lo stage Valerio ci ha invitati a bere un tè nel suo studio di Milano, in un’antica casa di ringhiera. È stato proprio bello conoscersi di persona. Abbiamo parlato dell’esperienza appena terminata, dei suoi viaggi in Marocco, in Egitto e Albania, di traduzione per l’arte, di letteratura e di pedagogia. Un bel po’ d’aria fresca, insomma, e un’occasione per guardare le cose (e la traduzione) da «nuove prospettive», come dice lui".

Martino: "Al termine dello stage abbiamo incontrato Valerio che ci ha invitati per una chiacchierata e un ottimo tè nel suo studio di Milano. Sono contento che Valerio abbia tenuto molto a questo momento perché è stato davvero piacevole confrontarsi nuovamente sul lavoro svolto e più in generale sull’arte, l’insegnamento e la traduzione, condividendo i nostri progetti e le nostre aspirazioni. Salutarsi con l’impegno di restare in contatto e aggiornarci sulle future esperienze mi ha fatto sentire ancora una volta che questa è stata sicuramente un’esperienza di cui porterò un ottimo ricordo".