Yuri Cascasi, professionista della traduzione audiovisiva e della sottotitolazione intralinguistica, per non udenti, e interlinguistica e docente del corso triennale di I livello in Mediazione linguistica e del corso di laurea magistrale in Traduzione, ci racconta cosa significa diventare un traduttore professionista e cosa l'ha portato a scegliere questa attività.
L'intervista
Cosa insegni?
Insegno traduzione per la sottotitolazione al corso magistrale di traduzione audiovisiva, ed elementi di sottotitolazione al corso triennale di mediazione linguistica.
Parlaci del tuo corso: quali sono gli obiettivi?
Per quanto riguarda il primo corso, l’obiettivo è dare agli studenti quegli strumenti e quelle competenze che, una volta usciti dall’università, permettano loro di inserirsi nel mondo del lavoro da giovani professionisti. Si studia la tecnica della sottotitolazione nel dettaglio, si impara a conoscere un software professionale, si applicano ragionamenti traduttivi minuziosi, valutiamo tanti casi di specie e comprendiamo come affrontarli. Lo scopo finale del corso è che lo studente abbia sviluppato un metodo, ben rodato e duttile, di applicare la tecnica di sottotitolaggio adeguandosi via via alle diverse richieste dei diversi committenti, grandi e piccoli, del mercato audiovisivo.
Oggi oltre ad insegnare sei anche un professionista della traduzione audiovisiva e della sottotitolazione intralinguistica, per non udenti, e interlinguistica. Cosa significa per te?
Quando all’inizio del primo anno di corso alle Civiche ci è stato spiegato che il traduttore dev’essere curioso di tutto, farsi mille domande, non essere mai sazio di scoperte, ho capito che avevo scelto il mestiere giusto. Per me, il lavoro di traduzione è soprattutto un modo di far conoscenza del nuovo, dell’altro; un corso accelerato in un settore ogni volta diverso, imprevisto fino a pochi minuti prima, ma puntualmente irresistibile. Nel corso degli anni mi è capitato di dovermi fare una cultura sulle cose più disparate: il football americano, le navi da esplorazione polare in età vittoriana, la meditazione, il gergo poliziesco, le miniere di carbone, passando per l’arte contemporanea e le acconciature dei cavalli. Ogni volta ci sono quelle due o tre battute per cui perdo un’ora a capirne il contesto. E forse il momento in cui ci riesco è ciò che più mi soddisfa del mio lavoro.
Cosa speri che gli studenti si portino via dal tuo corso?
Spero di essere riuscito a trasmettere ai miei studenti l’appagamento che deriva dalla ricerca e dalla scoperta traduttiva, il senso di liberazione dopo aver aggirato un ostacolo di resa che sembrava insormontabile, la soddisfazione che può dare sapere di aver eseguito un lavoro preciso dal punto di vista tecnico. Oltre a questo, sarò contento se mi accorgerò di aver mostrato loro la via di come si ottiene quella scaltrezza professionale che aiuta ad approcciarsi ogni volta a contesti e metodi di lavoro diversi, adeguandosi senza lasciarsi sopraffare.
Yuri Cascasi
Yuri, dopo la laurea magistrale in Traduzione, con specializzazione in Traduzione narrativa e editoriale alla Civica Altiero Spinelli, ha mosso i primi passi nel mondo della traduzione audiovisiva dove tuttora lavora collaborando con diversi adattatori e case di doppiaggio. Oltre a ciò, si occupa di sottotitolazione intralinguistica, per non udenti, e interlinguistica, sia per contenuti di intrattenimento trasmessi in TV e piattaforme di streaming, sia per video di natura tecnica e pubblicitaria.
Oggi alla Civica Altiero Spinelli, si trova “dall’altra parte della cattedra”, a tenere il corso di Sottotitolazione interlinguistica al corso magistrale di Traduzione audiovisiva ed Elementi di Sottotitolazione al corso triennale in Mediazione linguistica.