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N. M. Zimmermann - Horror Games - Mai voltarsi indietro! - Cyber-Zombie all’attacco!

Traduzione di Valeria Aleandri e Valentina Arzu - Asia Faralli e Rebecca Leva

Progetto nato dalla collaborazione tra la Civica Altiero Spinelli e la casa editrice Edicart, all'interno del corso in Traduzione

Genesi del progetto

Dalla volontà di offrire un’occasione di esperienza sul campo agli studenti di Traduzione è nata l’idea di una collaborazione tra la Civica Altiero Spinelli e la casa editrice Edicart Style, attiva da più di trent’anni nell’editoria per l’infanzia.

Il progetto ambizioso prevede la traduzione dal francese di una trilogia di romanzi destinati a un pubblico di giovani lettori dai nove anni in su.

I tre volumi della serie Horror Games, della nota scrittrice N. M. Zimmermann, sono libri horror-fantasy divertenti, che rispondono all’attrazione dei bambini per il mistero e al tempo stesso hanno una valenza educativa.

Sono tre storie indipendenti legate da un elemento comune: un inquietante videogioco popolato da creature mitologiche – Mythomonsters – capace di varcare i confini della realtà virtuale e portare scompiglio nel mondo vero.

Tutti e tre i romanzi hanno il pregio di avvicinare in modo ludico i bambini a un utilizzo consapevole dei videogiochi, che mantenga distinti i diversi piani di gioco e realtà.

L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dagli studenti francesisti del primo anno di Traduzione, e al termine di una selezione formale – una prova di traduzione effettiva, giudicata dalla casa editrice, proprio per sottolineare il carattere professionalizzante del progetto – sono state scelte tre coppie di studentesse, una per libro, che hanno lavorato sotto la supervisione di Elena Riva, docente del corso di Traduzione Editoriale francese/italiano.

Ogni studentessa ha tradotto singolarmente i propri capitoli, ma sempre in un costante confronto con la collega e con l’insegnante, in modo da rendere al meglio la voce del testo, in una sorta di lavoro orchestrale. Il tutto seguendo i ritmi – talvolta frenetici – imposti dalla realtà editoriale, proprio per introdurre le studentesse al mondo del lavoro, fatto anche di scadenze e rispetto delle consegne.

Horrorgames pubblicazioni

Mai voltarsi indietro!

Mai voltarsi indietro! è il primo volume della trilogia Horror Games di N. M. Zimmermann.

La traduzione dal francese all’italiano è di Valeria Aleandri e Valentina Arzu, studentesse del primo anno in Traduzione. Il titolo del libro è un richiamo al mito di Orfeo ed Euridice. Enzo e i suoi tre affiatatissimi amici sono giocatori appassionati di Mythomonsters, un videogioco basato sulla mitologia. Farebbero di tutto pur di vincere una partita… anche barare. Ma scopriranno a loro spese che infrangere le regole è pericoloso nel mondo virtuale e ancor più in quello reale, soprattutto quando a punire i trasgressori è una terrificante Erinni, una dea greca della vendetta. Enzo dovrà ingegnarsi come non mai per superare in astuzia la loro spaventosa persecutrice, salvare se stesso e riportare in vita i suoi amici, letteralmente cancellati dalla realtà.

Valeria Aleandri e Valentina Arzu: il punto di vista delle traduttrici

Come hai affrontato il lavoro di traduzione del libro? Come ti sei preparata e come si è svolto il lavoro in collaborazione con la tua compagna?

Valeria: "Abbiamo prima letto il libro per intero, cercando di notare quegli elementi della cultura francese che non corrispondono a quella italiana (come, per esempio, l’organizzazione del sistema scolastico). Il ritmo di lavoro è stato molto serrato, quindi abbiamo diviso i capitoli e li abbiamo tradotti in contemporanea, per poi confrontarci sui punti più complessi o sull’armonizzazione dei dialoghi, con la supervisione costante e minuziosa della professoressa Riva. La preparazione è passata da ricerche su internet a chiacchierate con amici esperti in un determinato settore, nel tentativo di creare un’immagine il più precisa possibile di quanto l’autrice ha descritto".

Valentina: "Fin dalla prima lettura ho cercato di individuare non solo il tema e lo stile generale del libro, ma anche i punti più complessi che avrei dovuto affrontare. La traduzione mi ha poi portato a svolgere ricerche su argomenti molto vari, per esempio nell’ambito dei videogiochi, della mitologia e del sistema scolastico francese. Per quanto riguarda la collaborazione con Valeria, ci siamo divise fin da subito i capitoli da tradurre in modo autonomo, ma c’è stato un confronto costante (e prezioso) tra noi due, così come con la professoressa Riva. Questo ci ha permesso di riconoscere i punti di forza di ognuna per sfruttarli al meglio e ottenere una traduzione che appartenesse interamente a entrambe".

Com’è stato tradurre un libro per ragazzi, tra l’altro, di genere Fantasy e Horror?

Valeria: "Difficile e lineare al tempo stesso: essendo un libro per ragazzi non vi sono espedienti narrativi e lessicali particolarmente complessi, ma proprio questa semplicità ci ha costrette a un’estrema attenzione al dettaglio, alla parola, e soprattutto al modo in cui i protagonisti parlano tra loro. La linea tra infantilismo ed eccesso di maturità è sottile e speriamo di aver trovato nel mezzo il tono giusto".

Valentina: "La narrativa per ragazzi presenta le sue particolari sfide ed è stato molto interessante affrontarle. Per quanto il contenuto e il linguaggio possano apparire semplici, è importante prestare molta attenzione a tutte le informazioni che diamo ai lettori più giovani. Ovviamente anche il fatto di tradurre un libro di genere fantasy e horror ha avuto una notevole influenza sul nostro lavoro, che ha infatti stimolato la mia curiosità portandomi a fare molte ricerche su argomenti più e meno conosciuti".

Ci sono stati momenti di difficoltà? Come li hai superati?

Valeria: "I punti più complessi sono stati quelli dove la modernità si mescola al fantasy, dove il videogioco sconfina nel mito. Sono stati superati grazie al confronto con Valentina e con la professoressa Riva, grazie a ricerche attente e allo studio di argomenti apparentemente scollegati dalla trama, che però si sono rivelati essenziali nel reperire di volta in volta il termine o la frase adeguata".

Valentina: "Ci sono stati senza dubbio momenti di difficoltà. Anche tralasciando gli elementi culturospecifici incontrati nel libro, ci sono state frasi ed espressioni apparentemente semplici, per esempio all’interno di descrizioni, su cui ho però dovuto riflettere a lungo prima di sentirmi davvero soddisfatta della mia soluzione traduttiva. In questi momenti sono stati particolarmente utili il confronto con Valeria e il sostegno della professoressa Riva".

Cosa hai imparato da questa esperienza di traduzione che presto porterà alla pubblicazione di un libro?

Valeria: "La cosa più importante per me è stata imparare e curare tanto il generale quanto il particolare. Cercare di avere una visione d’insieme e al contempo minuziosa. Un’abilità che può essere appresa quasi solo dall’esperienza, e che spero di coltivare al meglio in futuro".

Valentina: "Grazie a questa esperienza ho acquisito una maggiore consapevolezza nel tradurre: questo lavoro mi ha insegnato a riflettere accuratamente su ogni mia scelta traduttiva, a non sottovalutare l’importanza dei dettagli e a sfruttare i miei punti di forza. Mi è stato inoltre molto utile per scoprire tutto il lavoro che sta dietro alla traduzione di un libro, affrontandolo concretamente per poi arrivare a una grande soddisfazione finale".

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Cyber-zombie all’attacco!

Cyber-zombie all’attacco! è il secondo volume della trilogia Horror Games di N. M. Zimmermann.

La traduzione dal francese all’italiano è di Asia Faralli e Rebecca Leva, studentesse del primo anno in Traduzione. Per un preadolescente non è facile cambiare città, amici e scuola a metà anno. Ma la timida Zoe sa di poter sempre contare sul sostegno e la protezione di Sébastien, il suo brillante gemello. La nuova scuola però ha qualcosa di strano, e Zoe sembra l’unica ad accorgersene: sono tutti un po’ troppo dediti all’utilizzo della tecnologia e dei videogiochi. Gli studenti sembrano quasi ipnotizzati dai computer, come “zombie telecomandati”. E se lo fossero davvero? Stavolta sarà Zoe a dover salvare suo fratello, sconfiggendo la paura e imparando che un uso eccessivo dei videogiochi può portare a un impoverimento della realtà, dell’immaginazione e della varietà delle percezioni.

Asia Faralli e Rebecca Leva: il punto di vista delle traduttrici

Come hai affrontato il lavoro di traduzione del libro? Come ti sei preparata e come si è svolto il lavoro in collaborazione con la tua compagna?

Asia: "Trattandosi della mia prima traduzione di un libro è stata un’esperienza molto coinvolgente. Per prima cosa ho letto il libro, in modo tale da entrare in sintonia con l’autrice e con la storia. Sono poi passata al lavoro di traduzione cercando il più possibile di riprodurre la spontaneità e la naturalezza che caratterizzano la lingua parlata e di utilizzare termini semplici e comprensibili per i ragazzi e le ragazze della fascia d’età di riferimento. Spesso ho cercato di immaginare le scene descritte immedesimandomi nei personaggi per cercare di raccontare al meglio la loro storia. Nei momenti di dubbio e perplessità io e Rebecca ci siamo confrontate e abbiamo condiviso le nostre opinioni, cercando di arrivare a una soluzione in base alle nostre esperienze e agli eventi dei capitoli precedenti".

Rebecca: "Insieme alla professoressa Riva, abbiamo deciso da subito come dividere il lavoro e come affrontarlo. Io e la mia compagna Asia ci siamo divise equamente i capitoli del libro (io avrei tradotto i capitoli dispari, lei quelli pari) e abbiamo deciso di tradurne due a testa a settimana, per riuscire a rispettare il termine di consegna. Ogni settimana facevamo anche una o più riunioni con la professoressa, a distanza oppure in presenza, a seconda delle esigenze, per poter correggere le nostre traduzioni e discutere di eventuali punti critici. In generale abbiamo lavorato in autonomia, anche se spesso io e Asia ci sentivamo per poter decidere insieme come tradurre un determinato termine, o per confrontarci in caso di dubbio o di incertezza".

Com'è stato tradurre un libro per ragazzi, tra l'altro, di genere Fantasy e Horror?

Asia: "Tradurre un libro di questo genere è stato particolarmente interessante per me. Durante gli anni della mia infanzia e adolescenza ho letto moltissimi libri fantasy e horror, che trovavo molto avvincenti. Sarei felice se grazie alla mia traduzione qualche ragazzo o ragazza provasse le stesse sensazioni che provavo io alla loro età nella lettura di questo genere di libri. Tra l’altro, avendo io un’età non così lontana da quelle della fascia di riferimento non ho avuto particolari difficoltà ad utilizzare un linguaggio che mi è familiare".

Rebecca: "È stata un’esperienza davvero divertente e stimolante. Ho sempre amato i libri, fin da bambina, quando la libreria della mia cameretta era colma di libri, molti dei quali di genere fantasy. Questa esperienza mi ha fatto un po’ tornare indietro nel tempo. Ed è davvero suggestivo pensare che questo libro finirà nella libreria della cameretta di tanti bambini".

Ci sono stati momenti di difficoltà? Come li hai superati?

Asia: "In alcuni casi io e Rebecca abbiamo avuto difficoltà nella traduzione di termini riferiti a figure specifiche del sistema scolastico francese. In quei casi abbiamo scelto di fare riferimento alle figure più simili che ritroviamo nel nostro sistema scolastico. Un altro tipo di difficoltà che abbiamo riscontrato è stata evitare le ripetizioni di alcune parole che in francese ricorrono spesso, come gli aggettivi possessivi, cercando di rendere più scorrevole la frase quando letta in italiano".

Rebecca: "La difficoltà più grande da affrontare è stata la mancanza di tempo. Avevamo poche settimane per consegnare il lavoro finito e in più dovevamo seguire le lezioni, fare i compiti, consegnare altri lavori ai professori… Insomma non è stato semplice. Ma il lavoro del traduttore è fatto anche di scadenze e questa esperienza ci ha sicuramente aiutato a capirlo e affrontare anche questa difficoltà".

Cosa hai imparato da questa esperienza di traduzione che presto porterà alla pubblicazione di un libro?

Asia: "Quest’esperienza mi ha resa più consapevole del mio metodo di lavoro e mi ha aiutata a capire cosa migliorare e a cosa prestare maggiore attenzione quando traduco, grazie anche alle discussioni di gruppo e al supporto della nostra professoressa. Questo lavoro mi ha anche permesso di fare pratica con la gestione di progetti di traduzione, in particolare per quanto riguarda il rispetto delle scadenze e l’organizzazione dei tempi di lavoro".

Rebecca:
"Ho imparato quali sono i miei difetti, come e dove posso migliorare come traduttrice. Ho imparato quali sono le varie fasi che portano alla pubblicazione di un libro tradotto. Ho imparato che il lavoro del traduttore non è così solitario come sembra. E che tradurre un libro per bambini, non è per niente un gioco da ragazzi!".

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